La tempesta
“La tolleranza, la benevolenza
che pervade tutta la storia”.
E. de Filippo
La tempesta è uno dei testi shakespeariani più conosciuti: ambientato in un’isola, racconta di come Prospero, duca di Milano tradito dal fratello e da lui mandato con la figlia a morire in mezzo al mare, voglia vendicarsi dei torti subiti, provocando magicamente il naufragio della nave che porta il traditore e il Re di Napoli. La vendetta però non si consumerà, ma vincerà su tutto il perdono, e l’amore che unisce Miranda (figlia di Prospero) e Ferdinando (figlio del Re di Napoli), mettendo fine ad un’antica rivalità.
L’intera commedia si svolge dunque tra la grotta di Prospero e le spiagge dell’isola, in un continuo cercarsi e perdersi, che porta i naufraghi (nessuno perisce nella tempesta) a spostarsi da un punto all’altro, sollecitati dalle magie che Prospero fa compiere ad Ariel, spiritello al suo servizio, e dalle trame del deforme Calibano, uomo-pesce che progetta la sua destituzione.
La magia è l’altro protagonista di questo testo, infatti, e l’ambientazione scelta per la messa in scena, il Castello di Sarteano, il suo bosco e la piazza d’armi, permetterà di rendere tutto l’allestimento “incantato”.
L’adattamento prevede la partecipazione di un coro di spiriti e marinai che agiranno direttamente in mezzo al pubblico, portando l’azione su quattro distinti palchi, le varie spiagge dell’isola, per poi confluire alla fine sul palco centrale, dove il perdono di Prospero unirà ciò che la furia della tempesta ha separato.
Adattamento di Laura Fatini
regia Laura Fatini, Gabriele Valentini
produzione
Nuova Accademia degli Arrischianti
foto
Mauro Sini